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Necropoli di Malpasso

Necropoli risalente ad un’epoca compresa tra il 2500 e il 2300 a.C., costituita da nove tombe a grotti cella artificiale, appartenenti a diverse tipologie

Descrizione

La necropoli, ubicata N-O dal centro cittadino, venne scoperta nel 1951 durante gli scavi effettuati da L. Bernabò Brea a Calcarella e nella Valle del Coniglio.

La necropoli, databile ad un’epoca compresa tra il 2500 e il 2300 a.C., è costituita da nove tombe a grotti cella artificiale, appartenenti però a tre diverse tipologie, a seconda della differenziata morfologia strutturale.
Il primo tipo, a forno semplice, è costituita da un’unica cella a pianta circolare di cui fanno parte quattro sepolture, tutte degradate in passato; la tipologia è caratteristica delle necropoli dell’antica età del bronzo siciliana ma a causa della mancanza del corredo funerario, non è possibile precisare il momento della loro utilizzazione.

Il secondo tipo è rappresentato da una sola tomba a camera ipogeica a pianta quadrangolare, con pareti laterali fornite di banchine laterali e una fosse centrale. Sulla parete opposta all’ingresso si apre l’accesso ad una seconda camera, di cui si conserva solo un tratto della parete curvilinea; probabilmente la tomba è il rifacimento di una precedente sepoltura a pianta curvilinea dell’età del rame o del bronzo.

Il terzo tipo è detto delle “tombe a grappolo”: si tratta di tombe molto particolari, caratterizzate da vari ambienti comunicanti tra loro, a pianta approssimativamente circolare, disposte a quote a volte sensibilmente differenti, con soffitto basso variante in altezza solo leggermente.

La presenza di più celle all’interno della stessa tomba testimonia inoltre l’introduzione del rito della sepoltura collettiva e ne costituisce il più antico esempio nell’isola. I corredi rinvenute in alcune di esse sono caratterizzati da una ceramica a pittura monocromatica rossa che presenta una scarsa varietà tipologica dovuta probabilmente all’esclusivo uso funerario degli oggetti.

Assume una particolare rilevanza il bicchiere semiovoide che presenta un corpo semiovoidale su piede troncoconico da cui sale un manico che collega il fondo del vaso con l’orlo, sul quale è impostata una piastra che termina in un’appendice triangolare.

Alcuni reperti della necropoli sono custoditi presso il museo archeologico di Enna.

Modalità di accesso

Accesso pedonale, non raggiungibile da persone a ridotta mobilità. Non è previsto ticket di ingresso.

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